Perchè analizzare i Big Data? Qual è il loro scopo?

perché analizzare i big data

Gli obiettivi dell’analisi dei Big Data

L’analisi dei Big Data ha numerosi scopi e obiettivi, che possono essere riassunti sotto tre aspetti:

    • Il business: i big data danno la possibilità di perseguire nuovi modelli di business o di ottenere sensibili vantaggi competitivi sul business tradizionale dell’azienda.

 

    • La tecnologia: la dimensione e la complessità dei dati richiedono tecnologie adeguate, al fine di trarre valore dai Big Data. Nella parte II e nella parte III del libro parleremo ampiamente delle tecnologie disponibili.
    •  L’aspetto finanziario: diversi casi si utilizzo dei Big Data dimostrano che essi portano indubbi vantaggi economici alle aziende che hanno adottato soluzioni di questo tipo. Occorre però valutare a priori i costi che occorre sostenere per implementare tali soluzioni. Una elemento importante per da considerare è la disponibilità, da un lato, di tecnologie che utilizzano hardware a basso costo e, dall’altro di soluzioni cloud, che consentono di minimizzare l’investimento iniziale. Affronteremo questi aspetti nel paragrafo dedicato al ROI dei big data.

Per le aziende, le analisi di dati strutturati (come anagrafiche di clienti o prospect) e non strutturati consentono la creazione di modelli in grado di analizzare comportamenti d’acquisto, opinioni nei confronti dei prodotti, dell’azienda o dei suoi competitor. Lo scopo di queste analisi è quello di aumentare la fidelizzazione del cliente e mettere in atto politiche di cross-selling su clienti già acquisiti. Per quanto riguarda invece i prospect, l’obiettivo è potenziare le attività di acquisizione di una nuova clientela attraverso azioni di marketing come campagne e pubblicità mirate, offerte speciali, eccetera.

Un altro settore che mostra grande interesse per i Big Data è quello della politica: i dati dei web 2.0, fornendo indicazioni sui trend di pensiero delle masse possono essere impiegati per ricerche di mercato che aiutino a concepire nuovi prodotti di successo, oppure consentono di fare previsioni sull’andamento dei mercati finanziari o addirittura di elezioni politiche.

Allo stesso modo, anche governi, agenzie governative e servizi di pubblica sicurezza possono trarre un’infinità di informazioni interessanti dall’analisi dei Big Data. L’impiego dei Big Data da parte dei servizi di intelligence riguarda il monitoraggio automatico di contenuti, in qualsiasi lingua o formato, su siti web e social network, per ricercare possibili minacce alla sicurezza del paese. Una simile attività è interessante anche per le forze di polizia, che monitorando i contenuti del web, riescono trarre informazioni utili alla lotta contro la criminalità.

Non solo: nel settore pubblico i Big Data sono sfruttati anche per finalità diverse rispetto al controllo delle attività illecite. In questo caso i dati da sfruttare non sarebbero solo quelli provenienti dal web, ma i dati provenienti dai ministeri, dai gestori di servizi pubblici (trasporti, energia, aziende pubbliche o partecipate dallo stato) e dagli enti statistici (in Italia l’ISTAT o il CENSIS). L’enorme massa di dati potrebbe essere sfruttata (e in alcuni Paesi lo è già) per monitorare le performance dei ministeri, dipartimenti, enti e identificare inefficienze o sprechi.

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Alessandro Rezzani

Sono un consulente senior nell’ambito della Business Intelligence, specializzato in analisi di Big Data e tecniche di Analisi Predittiva. Nel 2016 ho fondato Dataskills, presto diventata azienda di riferimento nel territorio italiano per soluzioni di Data Science. Sono anche ricercatore e professore presso l’Università Bocconi di Milano.
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    Alessandro Rezzani

    Sono un consulente senior nell’ambito della Business Intelligence, specializzato in analisi di Big Data e tecniche di Analisi Predittiva. Nel 2016 ho fondato Dataskills, presto diventata azienda di riferimento nel territorio italiano per soluzioni di Data Science. Sono anche ricercatore e professore presso l’Università Bocconi di Milano.
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