Internet of Things: cos’è e come si lega all’Industria 4.0?

internet of things cos'è

Internet of Things, IOT, Internet delle Cose… se ne parla ormai quotidianamente, eppure non tutti sono al corrente di cosa si tratti per l’esattezza. In questo pratico articolo, ci proponiamo di offrirvi alcune nozioni di base che vi permetteranno di comprendere i concetti essenziali e, soprattutto, le applicazioni concrete di queste evoluzioni tecnologiche.

Cos’è l’IOT?

Cominciamo dall’Internet of Things che, in termini pratici, è un termine che identifica i cosiddetti “oggetti intelligenti” (Smart Objects). Questo neologismo utilizzato nel settore delle Telecomunicazioni si propone dunque di dare una definizione a tutti gli oggetti reali e concreti che sono connessi alla rete internet. Qualche esempio? Un sistema di riscaldamento che si accende quando il proprietario entra in casa, una macchina da caffè che prepara la colazione in autonomia, un frigorifero che ordina il succo di frutta quando è finito.

Chiaramente, le applicazioni cambiano in modo significativo quando l’IOT opera nel settore industriale. E sebbene il principio degli oggetti intelligenti permanga, lo sfruttamento dei dati che questi producono si traduce per le aziende in un’ottimizzazione complessiva dei processi, in un abbattimento dei costi, in una previsione dei malfunzionamenti e dei fermi macchina, e in un vantaggio competitivo – solo per elencare i benefit più evidenti. Il tutto, grazie all’enorme mole di informazioni che le macchine “connesse” producono su base regolare.

Differenza con l’Industrial Internet of Things

In questo senso, in effetti, più che all’Internet of Things bisognerebbe fare riferimento all’IIOT, ossia all’Industrial Internet of Things, che si basa su una tecnologia un po’ diversa rispetto agli esempi che abbiamo illustrato poco sopra. Un oggetto dell’Industrial Internet of Things è considerabile infatti come un dispositivo IoT di sviluppo più avanzato, progettato in modo esclusivo per una applicazione di tipo industriale e, più specificamente, nell’ottica di una Industria 4.0.

Ecco dunque che, nell’Industria 4.0, gli oggetti connessi ottimizzano i processi dando vita a una connessione virtuosa e costante tra macchinari, producendo Big Data  che dovranno essere analizzati e utilizzati in modo intelligente e predittivo, offrendo la possibilità di un controllo preventivo sulla condizione delle macchine in uso e monitorando le tempistiche produttive.

Sebbene sia vero che, all’interno di una Industria 4.0, possano essere presenti e coesistere sia “semplici” dispositivi IOT che grandi e complessi macchinari IIoT, questi ultimi andranno dunque considerati una vera e propria evoluzione dei primi, poiché l’oggetto industriale intelligente avrà più connessioni simultanee e dunque elaborerà una maggiore e più complessa mole di dati.

Vediamo ora insieme qualche differenza tra gli oggetti Internet of Things di uso comunque e i dispositivi Industrial Internet of Things impiegati nell’ambito dell’Industria 4.0:

  • I dispositivi IIoT sono più resistenti dei loro omologhi IoT, perché essendo di tipo industriale opereranno generalmente in condizioni più “estreme”
  • I dispositivi IIoT operano e gestiscono una quantità decisamente maggiore di dati
  • Possono essere applicati a sistemi complessi come gru o sonde
  • Possono presentare, e presenteranno sempre più spesso, batterie di lunga durata per garantire una “vita” maggiore
  • Sono gestiti da applicazioni e software appositamente progettati e molto più versatili in termini di personalizzazione, così da rispettare le singole esigenze dell’azienda in cui operano
  • Garantiscono un livello di sicurezza informatica maggiore rispetto ai dispositivi IoT
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Alessandro Rezzani

Sono un consulente senior nell’ambito della Business Intelligence, specializzato in analisi di Big Data e tecniche di Analisi Predittiva. Nel 2016 ho fondato Dataskills, presto diventata azienda di riferimento nel territorio italiano per soluzioni di Data Science. Sono anche ricercatore e professore presso l’Università Bocconi di Milano.
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    Sono un consulente senior nell’ambito della Business Intelligence, specializzato in analisi di Big Data e tecniche di Analisi Predittiva. Nel 2016 ho fondato Dataskills, presto diventata azienda di riferimento nel territorio italiano per soluzioni di Data Science. Sono anche ricercatore e professore presso l’Università Bocconi di Milano.
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